Oggi vi parlo del Mare del Diavolo o Triangolo del Drago, una zona molto pericolosa dell’Oceano Pacifico, che si trova al largo delle coste giapponesi.
Probabilmente avrai sentito parlare del Triangolo delle Bermuda, situato nell’ Oceano Atlantico e famoso per la scomparsa di aerei e barche; ma dall’altra parte del mondo, vicino al Giappone, c’è il Mare del Diavolo, detto anche come Triangolo del Drago e noto per ragioni simili.
La regione, presenta un’area totale di 1,2 milioni di chilometri quadrati, ed è uno tra i punti più profondi dell’intero pianeta Terra. Un certo numero di navi sono scomparse lì senza lasciare traccia, ma ci sono altre storie ancora più oscure.
Le leggende sul Mare del Diavolo hanno acquisito forza dopo che le navi del governo giapponese, che erano passate in quel luogo, non sono più tornate indietro.
Gli strani episodi sono piuttosto vari, inclusa la presenza di navi, senza membri dell’equipaggio, che vagano in quel tratto di mare; così come vari oggetti volanti non identificati, che sono stati avvistati da alcune persone.
Guasti meccanici e malfunzionamenti dei dispositivi elettronici, sono nella lista delle cose che possono accadere a chiunque osi navigare, o addirittura volare, in questa regione piena di misteri.
Testimonianze inquietanti
Nel 1998, i membri della nave cinese Shichuan, che trasportava un carico di prodotti elettronici, attraversarono le acque del Mare del Diavolo. I membri dell’equipaggio, riferiscono di essere stati svegliati da un’intensa luce bianca che ha avvolto l’intera nave e ha generato un guasto completo a tutte le apparecchiature.
Oltre a questa luce intensa ci sarebbero stati anche una forte nebbia e un silenzio così profondo, che gli uomini pensavano fossero morti.
Quando la nebbia iniziò a dissolversi, l’equipaggio vide davanti a loro, due immense navi medievali e persino dei guerrieri, sulle due imbarcazioni, puntare lance e scoccare frecce contro di loro.
Alcune hanno colpito lo scafo della nave e sono cadute, fortunatamente dopo un po’ di tempo le navi nemiche si sono allontanate.
La nave Shichuan sarebbe rimasta in queste acque per tre giorni senza che nessuna comunicazione o attrezzatura funzionasse. Alla fine del terzo giorno, la nebbia si dissolse, la strana luce svanì e gli strumenti tornarono a funzionare normalmente.
Ma quando l’equipaggio ha inviato un messaggio radio alle autorità navali, ha scoperto che la loro nave era scomparsa solo per un’ora e non tre giorni.
I libri
Diversi articoli sono già stati pubblicati dalla stampa riguardo a questo tratto di mare pericoloso, ma forse quello che ha approfondito il tema è stato Charles Berlitz, uno scrittore americano che ha pubblicato il libro “Il triangolo del drago” nel 1989.
Secondo la pubblicazione, tra negli anni 1952 e 1954, cinque navi militari giapponesi scomparvero nella regione, assieme a 700 persone.
Un altro resoconto di Berlitz riporta che, in una sola volta, 100 scienziati scomparvero insieme a una nave inviata per studiare il Mare del Diavolo.
Alcune delle affermazioni fatte da Berlitz furono contraddette in un libro del 1995 pubblicato da Larry Krusche. Dopo la ricerca, Krusche ha concluso che le navi militari segnalate da Berlitz erano, in realtà, pescherecci e alcune si sono perse al di fuori del Triangolo del Drago.
Inoltre, la presunta nave con a bordo un centinaio di scienziati, ne aveva in realtà “solo” 31 e fu distrutta da un vulcano sottomarino il 24 settembre 1952.
Realtà o mito, le testimonianze sul Mare del Diavolo durano da decenni e meritano uno studio più approfondito, dato che la scomparsa di navi nelle acque del Mare del Diavolo, è una delle più alte al mondo.
Qua sotti vi lascio un articolo che parla di alcuni pesci paurosi, fotografati in Russia.
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