Narita Boy: La nostra recensione

Giocando all’interno di una console! Eh si avete capito bene…

Narita Boy è un titolo Studio Koba insieme agli amici del Team17, per console PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e Computer. Noi lo abbiamo giocato su Xbox Series X, tra l’altro è compreso nell’abbonamento mensile Xbox Game Pass.

Un titolo sorprendente fin dall’inizio, almeno per quanto riguarda la trama, infatti proprio come già accennato, siamo all’interno di una console di gioco, dove programmi prendono vita e hardware diventano stanze di ogni genere.

Ecco il trailer:

Nei panni di Narita Boy, il nostro protagonista, dobbiamo sconfiggere Virus e riportare la pace in questo enorme microscopico mondo, scusate il gioco di parole, ma se non ci avete giocatovi sarà abbastanza chiaro poi.

Tutto con una dimensione visiva a tubo catodico, insomma sembra di giocare da una vecchia e pesantissima televisione, tra l’altro mal funzionante.

All’interno della retro console esiste tutta una dinastia, tutti pronti a dare una mano al nostro eroe per affrontare una minaccia che vuole distruggere questo mondo, questa situazione è voluta da uno strano personaggio all’esterno e noi indaghiamo anche nella sua vita per capirne i motivi di tale gesto.

Parliamo del GamePlay

Un picchiaduro a scorrimento laterale, ma anche platform pieno di ingressi, ascensori e luoghi segreti o porte chiuse, prendi la chiave e torna indietro, trova il codice e attivalo, insomma questa è un po’ la sostanza generale.

Abbiamo più armi in una spada, cioè questa spara e fa molto altro, come lanciare un laser super forte che spazza via tutto e noi che possiamo saltare, scattare, correre.

Narita Boy - Pazos64 - Nexus

Tutto molto fluido ovviamente, con l’unica grande pecca di dover premere il tasto direzionale verso l’alto per entrare in porte e portali. Questo da molto fastidio e non ha senso, infatti se passiamo oltre alla porta senza premere verso su, non succede nulla e andiamo nel vuoto o avanti semplicemente.

Ci sono piccoli momenti enigmatici che variano il gameplay e non mancano missioni in corsa che portano maggior divertimento e meno stress di ricerca di qualcosa o qualcuno.

Mi aspettavo molto di più da Narita Boy, specialmente per le lingue disponibili, no solo l’Inglese, c’è troppa storia da leggere e dovrebbe essere un titolo alla portata di tutti.

Reparto audio e grafico

L’audio ha molto stile, sembra un modernissimo retrogame dei più classici, con una voce perfetta e azzeccata utilizzata per titolo, gameover e parti fondamentali del gioco, che rimangono impresse nella mente quanto quella di Mortal Kombat che dice “Fatality” o lo slogan “EA Sport it’s in the game”.

Oltre a questa voce una colonna sonora molto bella e a stile sala giochi ovviamente…

Narita Boy Review - Gamereactor

La grafica è praticamente una furbata a filtri, come prima descritto, questa impressione di giocarci da una vecchia televisione o schermo a tubo catodico rende il tutto più bello e meno chiaro per eventuali difetti. La dinamica invece è unica, discoteche, oracoli, solitari tra fiumi del web, insomma sulla scenografia possiamo solo applaudire in silenzio alla magnificenza creata.

La nostra recensione di Narita Boy

Sulla scenografia si applaude, a quanto audio nulla da dire, trama stupenda, ma nel gameplay? Uno dei punti più importanti del titolo, cioè il gioco stesso manca del fattore divertimento.

Non è divertente affatto, viene voglia di andare avanti solo per vedere come va a finire, ma nel farlo non ci si diverte, diventa noioso e ripetitivo fin da subito in grandi linee. Soprattutto dovendo leggere e tradurre i lunghi dialoghi, per capire le spiegazioni di base.

Narita Boy is a love letter to the PC and old technology | Rock Paper  Shotgun

Nonostante abbia molti punti che sono stati approfonditi e studiati meritevoli di grandi voti, abbiamo perso tutto l’entusiasmo al gameplay… Come? Cercando di ricordare strade, ripercorrere vie, ricordarmi nomi di luoghi che devo visitare e come posso andarci, con pixel che saltano a causa di filtri sopra al video e continui spostamenti del finto tubo catodico, insomma nervoso, molto stress e in generale una vera rottura di NARITAAA BOYYY!

Volevo ringraziare infinitamente per la key di gioco ricevuta e tutta l’avventura che ancora ci porterà…

Ecco il nostro voto conclusivo

Ora vi lasciamo a un altro articolo dedicato al mondo videoludico…

Paradise Lost: la nostra recensione Xbox
Donovan Rossetto ama l'informazione, ma è anche un videogiocatore e scrittore. Con una vasta conoscenza dell'industria videoludica, Rossetto offre una prospettiva unica e interessante su entrambi i temi. Inoltre, come scrittore, Rossetto ha saputo combinare la sua passione per gli UFO e i videogiochi in una serie di articoli e libri che hanno appassionato i lettori di tutto il mondo.
Iscriviti
Inviami notifiche
0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
0
Ehi Sicarios! Vogliamo un tuo parere, lasciaci un commento!x