Prison City la recensione del titolo Old School

Prison City, l’ultima creazione del team di sviluppatori Programancer e pubblicata da Retroware, è un omaggio nostalgico ai classici videogiochi degli anni ’80 e ’90.

Disponibile su Nintendo Switch, Xbox, PlayStation e PC, il gioco offre un’esperienza che riporta in auge il fascino delle vecchie glorie dei videogiochi. Si gioca nei panni di Hal Bruzer, un astuto ex poliziotto richiamato per salvare una Detroit distopica, trasformata in una prigione cittadina e ora sotto il controllo di tecno-terroristi. Questa premessa è solo l’inizio di un’avventura densa di azione, humor e riferimenti a un’era videoludica leggendaria.

Il gameplay di Prison City è un mix rinfrescante di nostalgia e innovazione. I controlli sono precisi e rispondono bene alle esigenze di un gioco d’azione a scorrimento orizzontale. I giocatori si avvalgono di un armamentario che include il chakram, una sorta di boomerang laser, e granate, elementi che aggiungono profondità strategica ai combattimenti. La salute può essere recuperata mangiando hot-dog, un simpatico richiamo ai giochi arcade del passato.

Il gioco si distingue per la sua attenzione ai dettagli, come dimostra la citazione a Terminator quando il personaggio muore nella lava o il realismo con cui le auto si abbassano di sospensione quando ci saliamo sopra. Questi elementi contribuiscono a creare un mondo di gioco credibile e immersivo.

Il Gameplay di Prison City

Prison City offre un’esperienza di gioco che mescola abilmente nostalgia e modernità. Vediamo come questo si traduce nel gameplay, rendendo il gioco accessibile anche a chi non è esperto del genere.

Il gioco è strutturato in vari livelli, ciascuno rappresentando una diversa zona della città di Detroit trasformata in prigione. I giocatori esplorano ambienti vari, dalle fogne alle fabbriche, ognuno con le proprie sfide uniche. Questi livelli sono pieni di ostacoli, nemici da combattere e segreti da scoprire. Il design dei livelli invita alla curiosità e all’esplorazione, spingendo i giocatori a indagare ogni angolo per trovare potenziamenti o passaggi segreti.

Il protagonista, Hal Bruzer, è dotato di un’arma principale, il chakram, una sorta di boomerang laser che può essere lanciato contro i nemici.
Quest’arma ha una traiettoria curva e può essere indirizzata in diverse direzioni, il che aggiunge un elemento di strategia ai combattimenti. Oltre al chakram, Hal può utilizzare granate per infliggere danni maggiori e a distanza.

Inoltre, ci sono power-up, come scudi temporanei e cibo per recuperare salute, che Hal può trovare nel corso del gioco.

Prison City su Steam

Prison City richiede non solo abilità nel combattimento, ma anche nell’interazione con l’ambiente di gioco. Hal deve arrampicarsi, saltare, e superare vari ostacoli fisici. Ad esempio, può arrampicarsi su tubature o eseguire salti lunghi per raggiungere aree altrimenti inaccessibili. Queste meccaniche richiedono tempismo e precisione, aggiungendo un ulteriore livello di sfida.

Ogni area culmina in un combattimento contro un boss, sempre se abbiamo parlato con il nostro amico NPC che ci darà la chiave, cosa che rappresenta una sfida significativa. Questi boss hanno modelli di attacco complessi e richiedono ai giocatori di adottare strategie specifiche per sconfiggerli. Il gioco permette di regolare la difficoltà, rendendo queste battaglie più accessibili ai principianti o più impegnative per i veterani dei giochi d’azione.

Prison City, fuga da Detroit – Recensione PC - Gamesurf

Dopo aver analizzato il gameplay di Prison City, passiamo ora ad esaminare altri aspetti fondamentali del gioco, come la grafica, la musica, i difetti e i possibili bug.

La grafica di Prison City è un chiaro omaggio ai classici giochi NES, con uno stile pixel art che cattura l’essenza dei videogiochi degli anni ’80 e ’90. I livelli sono dettagliati e pieni di colore, con ambientazioni che variano notevolmente da un’area all’altra della città. Questo approccio nostalgico non solo richiama i ricordi dei vecchi giochi arcade, ma fornisce anche un’atmosfera unica che si distingue nel mercato moderno. Personaggi e nemici sono progettati con cura e animati con fluidità, conferendo vita e dinamismo al mondo di gioco.

La colonna sonora di Prison City è un altro punto di forza. Le tracce musicali sono composte in puro stile 8-bit, ricordando i temi classici dei videogiochi dell’epoca. Queste melodie non solo accentuano l’atmosfera di ogni livello, ma contribuiscono a creare un’esperienza immersiva. Anche gli effetti sonori sono fedeli allo stile retrò, con suoni chiari e distintivi che ben si adattano all’azione in gioco.

Ma nonostante le sue molte qualità, Prison City non è esente da difetti.
Ma bisogna ammettere una certa ripetitività nei livelli e una mancanza di varietà nei potenziamenti del personaggio. In termini di gameplay, il personaggio di Hal può sembrare un po’ limitato in termini di evoluzione e abilità. Per quanto riguarda i bug, non ci sono segnalazioni significative di problemi tecnici che compromettano l’esperienza di gioco, il che è un punto a favore per i sviluppatori.

Prison City su Steam

Ci siamo informati molto e non solo giocato e bisogna diire che un altro aspetto discutibile è il bilanciamento della difficoltà. Mentre alcuni apprezzano la sfida rappresentata dai livelli e dai boss, altri trovano che la difficoltà possa a volte sentirsi sbilanciata, con boss che hanno barre di salute eccessivamente lunghe rispetto a quelle del giocatore. Tuttavia, la possibilità di regolare la difficoltà permette ai giocatori di adattare l’esperienza alle proprie preferenze.

In conclusione, Prison City è un titolo che affascina e intrattiene, rappresentando un tributo amorevole ai classici videogiochi degli anni ’80 e ’90. Con la sua grafica nostalgica, una colonna sonora coinvolgente e un gameplay che bilancia abilmente sfida e divertimento, il gioco è una gemma per gli appassionati del genere retrò. Nonostante alcuni difetti minori e questioni di bilanciamento, offre un’esperienza solida e memorabile. È un gioco che sicuramente farà battere il cuore dei fan del retro gaming e potrebbe anche attirare nuovi giocatori grazie al suo stile distintivo e al suo approccio accessibile. In sintesi, Prison City è un viaggio nel tempo che vale la pena intraprendere per chiunque desideri rivivere l’era d’oro dei videogiochi.

Vogliamo ringraziare per la key fornita da keymailer e Programancer che non ha influenzato in alcun modo il nostro giudizio, questo rimane imparziale e basato sull’esperienza di gioco effettiva.

Vincenzo Ruggiero è un personaggio pubblico italiano noto per essere un meme, doppiatore, presentatore TV e videogiocatore professionista. Con una grande passione per i videogiochi, Ruggiero ha saputo diventare una vera e propria icona del settore in Italia, grazie alla sua capacità di portare il divertimento e il "flame" su YouTube, dove ha una fanbase molto ampia. Inoltre, Ruggiero ha saputo unire la sua passione per i videogiochi con la sua carriera di doppiatore e presentatore televisivo, diventando un volto noto e amato dal pubblico italiano.
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