Pasqua: Storia e origine della festività

La Pasqua ebraica, ortodossa o cristiana, le uova colorate, il coniglio, la colomba e l’agnello, la data, il significato, le tradizioni…quante cose conosci sulla Pasqua?

È la festività più importante del calendario cristiano, tutti la festeggiano, compresi i non credenti,ma sono in pochi a conoscerla…ecco le origini della Pasqua.

Le origini della Pasqua.

La Pasqua è la celebrazione del percorso di quaresima, morte e resurrezione dei Gesù Cristo.

Infatti la Pasqua, precede i 40 giorni in cui si rivive il percorso spirituale vissuto da Gesù nel deserto, attraverso la riflessione e la rinuncia della carne.

Gli Ebrei, invece, usano il termine “Passover“in riferimento alla liberazione della schiavitù in Egitto.

Anche per i cristiani ortodossi la Pasqua è la festa della resurrezione e della nascita di una nuova epoca, ma con qualche piccola differenza.

Ogni cultura è legata alle proprie tradizioni, ha una storia, dei riferimenti e anche un modo proprio di vivere questa festa rispettata in tutto il mondo.

La Pasqua ebraica: origini, usanze e curiosità.

Letteralmente, la Pasqua ebraica, è la festa in cui gli israeliti celebrano la liberazione dalla schiavitù, avvenuta per mano di Dio nel 1513 a.C. (o a.E.V.).

Dio comandò agli israeliti di ricordare ogni anno quell’importante avvenimento, il 14° giorno del mese ebraico di abib, che in seguito fu chiamato nisan.

        Esodo 12-42 ; Levitico 23-5

 

Il termine Pasqua” viene proprio dall’ebraico e significa “passare oltre” in riferimento a quando Dio risparmiò gli israeliti dall’uccisione di ogni primogenito d’Egitto (Esodo 12-27 ; 13-15).

Dio disse agli israeliti di spruzzare sugli stipiti delle porte d’ingresso il sangue di un agnello scannato (Esodo 12-21,22), vedendo quel segno Jhw  sarebbe “passato oltre”, risparmiando i loro primogeniti (Esodo 12-7,13).

Curiosità.

Ai tempi biblici, durante il pasto pasquale, gli israeliti, oltre all’agnello, consumavano pane non lievitato ed erbe amare(Esodo 12-8).

Nei 7 giorni successivi celebravano la festa dei pani non fermentati, in quell’arco di tempo non consumavano pane lievitato (Esodo 12-17,20 ; Cronache 30-21).

Ai giorni di Gesù era comune cantare e bere vino, ci si recava a Gerusalemme e per i genitori era un’occasione per parlare ai figli di Jhw.

Dopo aver osservato la Pasqua il 14 nisan del 33 E.V.( o d.C.), Gesù istituì “Il pasto serale del Signore” (Luca 22-19,20 ; Corinti 11-20).

Questo sostituisce la Pasqua convenzionale, che commemora il sacrificio di “Cristo, il nostro agnello pasquale” ( Corinti 5-7, parola del signore).

Il sacrificio di riscatto di Gesù è superiore al sacrificio offerto in occasione della Pasqua ebraica, in quanto libera tutte le persone dall’ asservimento, peccato e morte (Mattero 20-28 ; Ebrei 9-15).

La Pasqua ortodossa e Pasqua cattolica: quali sono le differenze?

La Pasqua non è solo una festività mobile, ma anche plurima, infatti, chiesa cattolica e chiesa ortodossa, festeggiano la Pasqua in giorni differenti.

Questa discrepanza nasce dal fatto che le 2 chiese si basano su 2 calendari diversi, il Calendario Giuliano e il Calendario Gregoriano.

La chiesa ortodossa adotta il calendario più antico, quello Giuliano, ma oltre a questo ci sono altri fattori che determinano la data.

Le 2 chiese dibattono anche sulla definizione di equinozio di primavera e luna piena.

Gli ortodossi stabiliscono la data secondo la luna piena astronomica  e l’equinozio reale, osservato lungo il meridiano di Gerusalemme, luogo di crocifissione e resurrezione.

Applica anche la formula secondo cui, la Pasqua Cristiana, cade sempre dopo quella ebraica, poiché crocifissione e resurrezione, sono accaduti dopo l’ingresso di Gesù in Gerusalemme per la celebrazione della Pasqua ebraica.

Nella chiesa cattolica, la Pasqua può precedere quella ebraica, anche di qualche settimana.

 

Una fede, 2 Pasque e la riconciliazione fra oriente e occidente.

La chiesa cattolica non si basa sulla data reale astronomica corretta per l’equinozio di primavera, ma utilizza la data fissa del 21 marzo.

Anche per quanto riguarda la luna piena, non si riferisce a quella astronomica, ma a quella eclesiastica, basata su tavole create dalla chiesa.

La divisione fra le due parti del cristianesimo non ha basi teologiche, ma di natura tradizionalistica.

La chiesa ortodossa ha trovato spesso ostilità sia in medio oriente, per motivi di minoranza, che nell’est europa per motivi politici e quindi, mantenere intatta l’identità religiosa rimane fondamentale.

Il Consiglio ecumenico delle chiese di Aleppo, nel 1997, per riunire le chiese, ha proposto di utilizzare il meridiano di Gerusalemme come punto di misura.

Purtroppo non si è ancora arrivati ad un punto di incontro, anche se qualche progresso è stato fatto.

Dopo le origini della Pasqua le tradizioni: le uova, il coniglio, la colomba, la campana, la gallinella e chi più ne ha più ne metta!

L’uovo di pasqua.

L’origine dell’uovo risale alla Mesopotamia, dove macchiavano le uova di rosso in ricordo del sangue di Cristo.

Più avanti, il cattolicesimo vede l’uovo come simbolo della vita. 

Nel Medioevo era usanza regalarlo alla servitù, in primavera, l’uovo decorato era simbolo di rinascita della natura.

La diffusione dell’uovo come regalo di Pasqua però, nasce in Germania, dove era già tradizione donare le uova in occasione delle feste.

La colomba.

Si dice che la colomba risalga all’epoca longobarda, pare che al re longobardo Alboino, fu offerto questo dolce in segno di pace durante l’assedio di Pavia.

Ai giorni nostri, la tradizione nasce negli anni ’30 del 900, quando Dino Villani, della Motta, sfruttò l’impasto dei panettoni per fare un dolce simile da proporre a Pasqua.

La ricetta fù ripresa da Angelo Vergani, che nel 1944 fondò la Vergani s.r.l.di Milano che ancora oggi produce colombe.

Coniglietto Pasquale.

Un pomeriggio di primavera, la dea Eostre, per far divertire i bambini da cui era circondata, trasformò in coniglio un uccellino.

I bambini erano molto divertiti, l’uccellino invece era molto rattristato.

I piccoli si accorsero della situazione e chiesero alla dea di far tornare l’uccellino alla sua forma originaria, ma la dea era esausta e non aveva più le forze.

Passò l’inverno e con l’arrivo della primavera, la dea prese il coniglio e lo fece tornare uccellino, questo per la felicità depose delle uova colorate che regalò ai bambini.

Un’altra versione vede questo “personaggio” nascere in Germania dove l’osterhase, il coniglietto pasquale, nascondere le uova da far ritrovare ai bambini.

Purtroppo, oggi la Pasqua viene ricorda solo per le uova di cioccolata e la grigliata di Pasquetta.

Ed è un peccato che una festività così ricca di storie, leggende e tradizioni, (quello che vi ho raccontato è solo una piccola parte) perda di significato.

Anche se forse, quest’anno, con la quarantena che ci costringe in casa, qualcuno avrà modo di riscoprire il valore delle tradizioni.

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