Déjà Vu: Che cos’è, analizziamo il mistero

Quali spiegazioni ci dà la scienza su questo misterioso fenomeno?

Tutti, almeno uno volta, hanno avuto quel senso di smarrimento unito alla sensazione di aver già vissuto quel dato momento, il Déjà Vu…

E già, quante volte ci siamo chiesti quale spiegazione si nasconde dietro a questo misterioso fenomeno senza però trovare risposte.

Io stessa sono vittima di questa situazione mentale abbastanza spesso e ciò mi ha spinto a cercare in rete più  informazioni possibili.

Fra possibili spiegazioni mediche e psicologiche, mi sono imbattuta in alcune teorie piuttosto interessanti.

Visto che tutti, almeno una volta nella vita hanno provato il déjà vu, ho pensato di condividere con voi il risultato delle mie ricerche.

Ecco quindi alcune teorie su quel misterioso e affascinante fenomeno chiamato déjà vu.

Il déjà vu è quella sensazione di aver già vissuto quel momento, i suoni, i volti, tutti i particolari, noi in quella situazione ci siamo già stati!

Può durare pochi momenti o addirittura qualche minuto, varia di intensità e spesso capita che ci lasci un senso di smarrimento.

La maggior parte delle volte ci rendiamo conto che stiamo vivendo un Déjà Vu o comunque c’è ne rendiamo conto subito dopo.

Succede praticamente a tutti, ma non è una cosa normale…ma allora che cos’è?

Ma soprattutto perché?

La medicina paragona il déjà vu a una sorta di crisi epilettica, come “un’interruzione di corrente”.

La scienza infatti, dopo anni di studi, ci fornisce delle spiegazioni tecniche sul fatto in sé, ma ci sono teorie molto più affascinanti.

Una di queste si basa sugli universi paralleli.

Secondo la teoria degli universi paralleli, c’è un numero infinito di universi e un numero infinito di combinazioni possibili di avvenimenti.

In un universo parallelo potrebbero non essersi estinti i dinosauri e in un altro Hitler potrebbe aver vinto la guerra.

Fatto sta che anche le nostre vite hanno infinite possibilità di varianti, in pratica una per ogni decisione che prendiamo, anche la più piccola e banale.

Può capitare che quel momento si stia ripetendo in tutti gli universi creando una qualche interferenza.

Anche se può sembrare pura fantascienza, sono sempre più le scuole di pensiero che appoggiano il multiverso e la meccanica quantistica.

Altra teoria molto interessante è quella che vede alla base un universo olografico 

Essendo il nostro cervello un lettore di ologrammi, tutto ciò che ci circonda, cioè il nostro universo, è un ologramma e la sensazione provata durante il déjà vu non è altro che un bug.

Una teoria simile è quella legata alla Matrix

In questo caso  tanto noi, quanto l’universo in cui viviamo, siamo una simulazione, un insieme perfetto di calcoli.

Come ho riportato in un recente articolo, tutto ciò che ci circonda sembri seguire delle regole ben precise, come in una simulazione di gioco.

Potremmo essere infatti un videogioco molto ben studiato nei dettagli, ma come in ogni ricostruzione informatica qualche bug c’è sempre… niente è perfetto!

In questo caso  siamo noi ad avere qualche “problemino”, non l’ambiente.

Una teoria un po’ più spirituale è la teoria della reincarnazione 

Chi crede nella reincarnazione sa che, tranne qualche caso isolato, non ci si può ricordare della nostra vita precedente.

Ma secondo questa teoria, è molto più facile ricordare qualche attimo vissuto o qualche luogo in cui siamo stati in una vita precedente.

Questo procedimento avverrebbe a livello inconscio, il nostro cervello riconosce la situazione, ma non ne conosce il motivo.

Ho trovato anche una teoria dalle basi più concrete che si basa sulla comunicazione fra i due emisferi del cervello.

Fra tante interessanti speculazioni, ne ho trovato una che vede le due aree del cervello come responsabili di questo fenomeno.

Noi, in automatico, immagazziniamo tutti i dati di tutto ciò che percepiamo durante la giornata.

Recepiamo i gusti, gli odori, i suoni, gli stimoli visivi e le sensazioni tattili ininterrottamente e in automatico per poi collegarle a dei ricordi.

Con tutto questo afflusso di dati, i recettori dei due emisferi del cervello possono andare in confusione.

Associazioni di idee sbagliate o sensazioni troppo amplificate, possono stressare i neuroni, anche in questo caso quindi si tratta di bug, ma del cervello.

Il mistero rimane…

Forse nessuna di queste teorie può essere dimostrata al 100%, ma nemmeno smentita.

Anche sta volta non abbiamo trovato una risposta, in compenso abbiamo tanti spunti di riflessione, ma dopotutto è questo che ci piace dei misteri: sapere e non sapere!

“Non so cosa significhi déjà vu, ma mi sembra di essermi già posto questa domanda…”
FLAVIO OREGLIO

 

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