Oggi vi parlo di Robert Hansen, il serial killer che tra il 1971 e il 1983, uccise almeno 17 donne ad Anchorage, in Alaska.
Robert Hansen è nato il 15 febbraio 1939 a Estherville, negli Stati Uniti e la sua infanzia è stata piuttosto traumatica, poiché litigava costantemente con suo padre.
Timido e con scarsa autostima, il ragazzo soffriva di bullying a scuola, perché era magro, balbuziente e aveva una grave forma di acne.
A 18 anni, dopo aver finito il liceo, si è arruolato nella United States Army Reserve, nel 1957. Una volta aver preso maneggevolezza con le armi, Robert si è appassionato della caccia, un hobby che ha sempre praticato.
Nel dicembre 1960 è stato arrestato per aver incendiato il garage di uno scuolabus e condannato a tre anni di carcere, ma ha scontato solo 20 mesi.
Una volta rilasciato, fu arrestato più volte per aggressione, piccoli furti e rapine, avvenuti tra il 1960 e il 1976.
All’inizio degli anni ’80, decise di mettere in pratica tutte le sue conoscenze venatorie, unite alla sua costante sete di vendetta.
I crimini
Nel giugno 1983, Robert ha violentato e torturato una donna di nome Cindy, picchiandola con degli attrezzi.
La giovane però, è riuscita a sfuggire al criminale quando questi ha cercato di farla salire su un aereo privato per sparire con lei.
Ammanettata, scalza e con i vestiti strappati, Cindy corse sulla Sixth Avenue e trovò un camionista che la salvò.
All’epoca, Cindy denunciò il suo stupratore, ma non c’erano prove che lo collegassero al crimine. Nonostante la testimonianza della vittima, Robert Hansen ha negato tutte le accuse e la polizia lo ha rilasciato.
Più tardi nel 1983, i corpi di Joanna Messina e Sherry Morrow furono scoperti dalla polizia. Oltre alle due giovani donne trovate, gli investigatori hanno indagato su vecchi casi molto simili
Nella maggior parte di loro, le vittime sono state uccise da un fucile Remington calibro 223, per non parlare del fatto che molte di loro erano prostitute.
Assieme all’FBI, le autorità hanno tracciato un profilo del probabile assassino: secondo le indagini, il colpevole sarebbe un cacciatore esperto, con scarsa autostima.
Con questi dati, Robert Hansen è stato collegato agli omicidi e in ottobre, la sua casa è stata perquisita.
L’arresto
Presso la residenza, gli agenti hanno trovato una mappa con i luoghi di ciascuno dei corpi trovati dalla polizia. Inoltre, Robert custodiva anche armi calibro 223 e possedeva le patenti di guida di tutte le sue vittime.
Una volta arrestato, Hansen ha confessato i crimini e ha accettato di collaborare con la polizia. Il serial killer ha raccontato di aver portato le prostitute nella sua baita in montagna, violentate e torturate.
Poi le rilasciava nei boschi nude, bendate, in modo da poterle cacciare come animali.
Secondo le indagini, Robert ha rapito, violentato e ucciso almeno 17 donne tra il 1971 e il 1983. L’assassino, tuttavia, è stato accusato solo dell’omicidio di quattro vittime e del rapimento e stupro di Cindy Paulson.
Alla fine, il giudice lo ha condannato a 461 anni di carcere, senza la libertà condizionale.
Robert è morto nell’agosto 2014, all’età di 75 anni, a causa delle sue gravi condizioni di salute.
Qua sotto vi lascio un articolo che parla di John Haigh, un serial killer che scioglieva le sue vittime nell’acido solforico.
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