Conway’s Game of Life: Un gioco o una simulazione veritiera?

Vi siete mai chiesti qual’ è il gioco migliore a cui avete giocato?

Dall’uscita del primo videogames,  “Tennis for Two”, nel 1958 ad oggi, miliardi di giochi sono passati dalle mani dei gamers di tutto il mondo. Prima di parlarvi però di poi vi racconto di Conway’s Game of Life, voglio farvi un breve preambolo.

Tra pc e console abbiamo visto un’impressionante evoluzione nella grafica e con l’arrivo delle nuove tecnologie che ci permettono di interagire, il confine fra gioco e realtà è sempre più sottile.

E se il gioco migliore fosse quello più realistico?… e se fossimo noi i protagonisti di questo gioco?

Nel 1970 il matematico inglese Jhon Horton Conway crea “LIFE”, dall’ idea di Von Neumann, sviluppata da Stanislaw Ulman di un automa che si auto-riproduce, basato su una realizzazione matematica ottenuta tramite un universo a quadretti (matrice) popolato da automi.

La particolarità di questo gioco è che non bisogna fare nulla, basta avviare il gioco e configurare per produrre un comportamento che simula per certi aspetti la reale vita biologica con i vari effetti di isolamento, sovrappopolazione e cooperazione.

In più, nonostante il corso degli eventi seguano regole deterministiche, le generazioni che si susseguono dalla configurazione iniziale sono imprevedibili, anche piccole variazioni possono portare sviluppi inaspettati come estinzioni, ciclicità e stabilità.

Il gioco prosegue all’infinito, quindi, ipoteticamente, partendo da una semplice combinazione di matrici e un hardware con un’adeguata potenza di calcolo, solo rimanendo ad osservare si possono generare pianeti, galassie e la vita stessa. 

Considerando tutto ciò, come possiamo essere certi che noi non viviamo in una simulazione di questo genere proprio in questo momento?

 

A primo impatto l’idea che il nostro universo sia una simulazione può sembrare pura fantascienza, ma a pensarci bene non è poi così improbabile. La teoria di un’universo simulato ormai si sta facendo strada anche nel mondo scientifico nonostante la sua complessità.

Possiamo sentire il profumo dei fiori, il rumore della pioggia che batte sui vetri, il gusto della cioccolata calda, possiamo distinguere i colori e percepire le sensazioni di caldo e freddo… E allora come potrebbe tutto ciò essere frutto di una simulazione controllata?

Pensiamo ai progressi informatici degli ultimi 40 anni, ai nuovi prototipi di intelligenza artificiale e alla realtà aumentata utilizzata dai ricercatori per le simulazioni…ora basta fare un salto temporale di 10.000 anni, che nella scala evolutiva equivalgono ad un battito di ciglia, per accorgerci che sarà sempre più difficile distinguere realtà e simulazione.

Nel 2015 al museo di storia naturale di New York, un team di scienziati, durante un convegno, ha discusso proprio di questo, ipotizzando che la percentuale di probabilità di vivere in una simulazione è pari al 50%.

Secondo Elon Musk, uno tra i più brillanti e tecnologici imprenditori al mondo, noi potremmo essere delle “informazioni” gestite da un grande computer, come i personaggi di un videogioco, i nostri cervelli lettori di ologrammi e le nostre sensazioni imput sensoriali simulati.

 

Se per ipotesi fossimo realmente in una “Matrix”,quali prove confermerebbero tale congettura?

Intanto il nostro è  un universo frattalico regolato da costanti matematiche ben precise, a partire dalla sequenza di Fibonacci o dall’intensità delle forze della natura, anche una minima variazione comprometterebbe la stabilità degli atomi impedendo ad esempio la formazione di corpi celesti.

Un’altra evidenza c’è la da la meccanica quantistica che studia il microcosmo, la risoluzione delle immagini pare avere un limite, se proviamo ad osservare qualcosa di più piccolo rispetto alla lunghezza di Plank tutto appare sfocato dando lo stesso effetto che ci danno i pixel quando ingrandiamo troppo un’immagine e in più materia ed energia sembrano essere granulosi.

Resta il fatto che se davvero vivessimo in una realtà simulata non potremmo accorgercene perché il nostro cervello non sarebbe all’altezza.

Come ben sappiamo i personaggi di una simulazione sono concepiti per seguire le regole, non per sovvertirle!

 

Non ci resta che continuare a vivere la nostra vita come abbiamo sempre fatto, svagandoci con  videogiochi come ” the Sims”  o film come Neuromace, Westworld o Matrix… O Conway’s Game of Life!!!

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