Un terremoto potrebbe distruggere la Terra?

Lo scorso 6 febbraio il mondo si è fermato alla notizia del terremoto che ha colpito il sud e il centro della Turchia, 34 km a ovest della città di Gaziantep, così come il nord e l’ovest della Siria. Alle 4:17 la terra ha subito una scossa che ha raggiunto i 7,8 gradi della scala Richter, rendendolo il terremoto più forte che abbia colpito il paese dal 1939, e classificandosi come il secondo più forte della storia, dopo il terremoto del 1668 nell’Anatolia settentrionale.

È il terremoto più mortale al mondo, dopo quello che ha devastato Haiti nel 2010, avvertito in Egitto, Israele, Palestina, Libano, Cipro e sulla costa turca del Mar Nero.

Seguita da più di 2.000 scosse di assestamento, finora la catastrofe ha causato più di 42.000 morti, di cui 36.100 sul suolo turco e 5.800 in Siria. A peggiorare le cose, una massiccia tempesta invernale ha abbassato le temperature, ostacolando i soccorsi mentre la neve si accumulava sulle macerie. 

Si stima che il terremoto abbia causato danni per un valore di 81 miliardi di dollari, rendendolo il quarto terremoto più costoso mai registrato. L’entità dell’evento mortale ha fatto ripensare il mondo: è possibile che un terremoto distrugga il pianeta?

Per comprendere questa possibilità, in primo luogo, è necessario ricorrere alla Scala Richter, creata nel 1935 da Charles F. Richter, del California Institute of Technology, come strumento matematico per confrontare le dimensioni e la magnitudo di un terremoto.

La scala è logaritmica in base 10, cioè ogni ordine di grandezza è dieci volte più intenso del precedente. Ad esempio, un terremoto di magnitudo 2 è dieci volte più intenso di uno di magnitudo 1 e un terremoto di magnitudo 3 è 100 volte maggiore. 

La dimensione di un terremoto è associata non solo alla quantità di spostamento, ma anche alla zona del piano di faglia che si rompe. Maggiore è l’area di rottura, maggiore è il terremoto. Un terremoto di magnitudo 7 rompe una zona di faglia di circa 1000 km². Con ciò va considerato anche il fattore di profondità nel nucleo solido della Terra, che influenza la gravità  del sisma.

Più profondo è il tremore, più potente è, quindi, tanto meno è probabile che raggiunga la superficie. Questo da solo spiegherebbe la possibilità. Il danno mortale causato da un terremoto è dovuto a quanto superficiale accade, perché è più probabile che si danneggino le strutture superficiali.

I rischi

Tutti questi terremoti sono chiamati megasismi e si verificano solo nelle zone di subduzione, ai confini tra placche tettoniche , dove una placca scivola sotto un’altra.

Una scossa di magnitudo 10 o, soprattutto, maggiore di quella non può avvenire per il suo rapporto con la lunghezza della faglia su cui si verifica. Le reti di faglia sono generalmente profonde meno di 80 chilometri, con una profondità massima di 600 chilometri. 

Una faglia non è altro che una rottura nelle rocce che compongono la crosta terrestre, lungo la quale le rocce su entrambi i lati si muovono l’una sull’altra. Nessuna faglia è nota per essere abbastanza lunga da generare un terremoto di magnitudo 10.

Quindi, un mega-terremoto potrebbe aprire la crosta terrestre e dividere il pianeta a metà? Bene, per quanto ne sanno i geologi, no. La maggior parte del mantello inferiore, che si trova tra la crosta terrestre e il nucleo, è così solido e caldo che sarebbe scientificamente impossibile romperlo. E anche se ci provasse, la pressurizzazione esistente farebbe precipitare il materiale del mantello a riempire il più piccolo spazio vuoto, e lo shock stesso verrebbe assorbito.

Sarebbe fattibile però, creare mega-impulsi in un terremoto artificiale che potrebbe penetrare nella crosta terrestre; ma la quantità di energia è quasi impossibile da produrre.

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Marco Buoso è un esperto del mistero a livello internazionale, con grande esperienza nelle indagini. Il suo contributo è molto importante per il team, considerato uno dei più saggi e dotato di grande saggezza. Buoso ha dedicato la sua vita alla ricerca e alla comprensione dei fenomeni paranormali e misteriosi, accumulando una vasta conoscenza e competenza in questo campo. Attualmente si trova in Brasile dove sta investigando su alcuni fenomeni paranormali, mettendo a disposizione la sua esperienza e la sua competenza per portare alla luce la verità su questi misteri.
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