I fantasmi del volo 401

La leggenda più famosa del mondo dell’aeronautica civile

Paranormale ad alta quota. Non sono solo semplici apparizioni, quando I fantasmi del volo 401 si manifestano, è per uno scopo ben preciso.

La leggenda di cui vi parlerò è una tra le più conosciute tra i piloti di linea. Inquietante, certo, ma non sempre gli spiriti si manifestano con cattive intenzioni.

Questa è la storia dell’equipaggio del volo Eastern Air Lines 401: da piloti ad angeli custodi

La dinamica di una tragedia

Everglades, Florida. È il 29 dicembre del 1972 e il Lockheed L-1011 TriStar 401 della compagnia Eastern Air Lines, decollato a New York con destinazione Miami, precipita in una palude.

Un tragico bilancio: 5 membri dell’equipaggio su 13 e 94 dei 163 passeggeri perdono la vita nell’impatto e i 57 superstiti riportano gravi ferite, tanto che 2 di loro, fra cui un co-pilota, muoiono quasi subito in ospedale.

Il Lockheed era nuovissimo, di circa 4 mesi e i membri dell’equipaggio considerati di alto livello.

Il comandante Robert Loft, 55 anni, veterano della compagnia e 50esimo nella classifica dei migliori 400 piloti dell’epoca, il primo ufficiale Albert Stockstill, 39 anni, l’ingegnere di volo Donald Repo, 51 anni e il tecnico Angelo Donadeo, erano tutte figure d’eccellenza.

Ciò che ha portato il volo 401 a guadagnarsi il triste primato di primo incidente con un aereo wide-body e con il più alto numero di vittime, fu un concatenarsi di fattori di lieve entità, ma che nell’insieme si rivelarono fatali.

Alle 21:20, il volo 401 decollò dall’aeroporto J.F.K di New York e fino alle 23:32, in prossimità dell’aeroporto di Miami, tutto sembrava procedere nel migliore dei modi.

Abbassando i carrelli d’atterraggio, il primo ufficiale si accorse che la spia di segnalazione non si accese. Provò in manuale, ma non ottenne risultati, così, il comandante comunicò alla torre di controllo un probabile guasto e attese istruzioni.

Da terra si dispose di salire a 2000 piedi di quota e virare a ovest in direzione delle paludi Everglades.

I fantasmi del volo 401 : da piloti ad angeli custodi

L’ingegnere Repo scese nel vano dell’aviotica per controllare la posizione del carrello d’atterraggio, mentre il primo ufficiale Stockstill inserì il pilota automatico.

Fu in quel momento che l’aereo iniziò a perdere quota. La discesa fu così lenta da non essere percepita dall’equipaggio, ma sufficiente da far scattare l’allarme sonoro di altitudine, purtroppo prima che che l’ingegnere di volo rientrasse in cabina di pilotaggio.

A questo punto il velivolo era già a metà della quota iniziale e i piloti non si accorsero di nulla fino a quando Stockstill iniziò una virata di 180 gradi in direzione aeroporto.

Dopo pochi minuti l’aereo si schiantò alla velocità di 365 km/h a 30 km circa a ovest dalla pista di atterraggio 9L dell’aeroporto di Miami.

L’ingegnere Repo sopravvisse allo schianto, ma mori dopo poco in ospedale, Stockstill perse la vita sul colpo e Loft sopravvisse solo qualche ora, incarcerato fra i rottami.

Donadeo si salvò pur riportando gravi lesioni.

La palude diminuì la forza d’impatto salvando diverse vite, il fango bloccò molte emorragie, ma fu una ‘fortuna momentanea’, infatti, a causa dei microrganismi presenti nell’acqua, le ferite si infettarono gravemente, 8 persone finirono in camere iperbariche.

Dalle indagini emerse che il comandante urtò involontariamente la cloche del pilota automatico che modificò i parametri di mantenimento di quota.

Non fu avvertito l’allarme, probabilmente perché ognuno di loro era impegnato a svolgere un compito preciso e il disastro fu inevitabile.

La causa principale fu, in definitiva, una lampadina bruciata nel segnalatore dei carrelli che scatenò una catena d’eventi sfociata nello schianto.

Durante le autopsie emerse che il comandante era affetto da un tumore al cervello non diagnosticato, anche se il medico escluse che quel cancro potesse aver influenzato l’incidente.

I fantasmi del volo 401 : storie e testimonianze

La vicenda del Volo 401 fu protagonista per molto tempo delle pagine di cronaca e di atti giudiziari e assicurativi, ma non solo, dopo soli pochi mesi dallo schianto, iniziarono a circolare alcune storie ‘particolari’.

La prima, nel 1973, vede come protagonista il vice-presidente degli Stati Uniti imbarcatosi su un Tristar diretto in Florida. Pare che il senatore sia stato accompagnato nella sua cabina personale da un ufficiale che poi scomparve nel nulla.

La descrizione dell’ufficiale corrispondeva a quella di Loft. Potrebbe trattarsi di suggestione, ma non fu un caso isolato, anzi…

Durante un altro volo diretto in Florida, il capitano Loft fu riconosciuto da uno steward che corse a chiamare il suo supervisore.

Quando i 2 tornarono, di Loft non vi era traccia, ma il giovane non aveva dubbi su chi fosse quell’uomo in uniforme seduto in prima classe.

Un paio di anni più tardi, un ingegnere di volo, sempre di un Tristar, mentre svolgeva il giro di controlli di routine pre-volo, vide Donald Repo seduto al posto del primo ufficiale.

Quest’ultimo gli assicurò di aver provveduto lui stesso a controllare che tutto fosse apposto per poi sparire.

Repo fu avvistato anche a terra, mentre cercava di riparare un problema meccanico su un aereo parcheggiato in un hangar.

In questo caso, un giovane meccanico scambiò qualche informazione sul guasto con lui e successivamente lo riconobbe da una foto.

Loft e Repo come angeli custodi

In un’altra occasione Repo appare sul quadro degli strumenti di un comandante di un altro Tristar dicendo: “Non ci sarà mai più un altro incidente su un Tristar. Non lo permetteremo”.

Si riportano avvistamenti di tutto il personale del volo401, ma le apparizioni di Repo e Loft sono le più frequenti, in cabina di pilotaggio, in cambusa e perfino tra i passeggeri.

Quella più clamorosa fu sicuramente quella del volo 903 da New York a Città del Messico.

L’hostess Fay Merryweather, indaffarata con il pranzo, aprì lo sportello del forno elettrico e vide chiaramente il volto di Repo.

Lo spirito prima di dissolversi disse: “Attenzione al fuoco durante questo volo”.

Durante il tragitto non ci furono incidenti, ma al ritorno scoppiò un piccolo incendio a bordo e l’aereo dovette rientrare in aereoporto il prima possibile.

Dalle indagini emerse che quel forno fu recuperato dal volo 401 e montato da poco su quel velivolo, infatti, per una questione economica, la Eastern Airline recuperò dall’aereo tutto ciò che non fosse stato danneggiato.

Fantasmi in volo fra verità è leggenda

Pare che solo tra il 1973 ed il 1976 ci furono più di 20 apparizioni, ma il numero esatto è sconosciuto per la resistenza fatta dalla stessa Eastern Airline.

Molte segnalazioni fatte alla compagnia non vennero prese in considerazione, anzi, per paura di una cattiva pubblicità si cercò di renderne publiche il meno possibili.

Per quanto riguarda i membri degli staff che furono testimoni di avvenimenti paranormali, vennero obbligati ad una terapia psicologia ed alcuni, addirittura, minacciati di licenziamento.

Un altro particolare ‘curioso’ è che i diari di bordo e le registrazioni avvenute nei voli incriminati sparirono misteriosamente.

Per gli investigatori, quindi, fu molto complicato raccogliere prove e dichiarazioni, tanto che ad oggi non si sa cosa sia attendibile e cosa no.

Lo scrittore John J. Füller, nel 1976 raccontò tutta la vicenda nel libro “I fantasmi del volo 401”cercando di raccogliere tutto il materiale ufficiale o meno.

Purtroppo verrà querelato dalla compagnia e citato in giudizio per danni di immagine.

I fantasmi del volo 401 solo suggestione?

Questo non bastò a fermare le voci sui fantasmi del volo 401, anzi, la leggenda iniziò a spargersi anche fuori dall’ambiente dell’aeronautica.

La Flight safety foundation analizzò tutti i rapporti e dovette ammettere che tutti i testimoni erano attendibili, con un’ottima reputazione e avrebbero avuto solo da perdere rilasciando un certo tipo di dichiarazioni.

La compagnia fu costretta a prendere un provvedimento estremo per mettere fine a tutto questo polverone mediatico.

Tutti i pezzi reci lati appartenenti al volo 401, vennero bruciati e venne chiamato un religioso per praticare un esorcismo in ogni mezzo della Eastern Airline.

Pare che durante il rito, il sacerdote lanciò verso la cucina dell’acqua benedetta e apparve il viso di Repo con un’espressione supplichevole.

Che quest’ultimo avvistamento sia reale o meno, solo il sacerdote può dirlo, fatto sta che da quel giorno gli eventi paranormali cessarono definitivamente. Attualmente la Eastern Airline non è più in attività.

Su questa storia, credo ci sia ben poco da aggiungere. Leggenda? Trovata pubblicitaria?

A me piace credere che l’equipaggio del Tristar 401, precipitato per un errore umano, abbia voluto vegliare sui passeggeri perché non succedesse più nessuna tragedia, ma si sa, io sono una sognatrice…

Il miracolo di Beatrice’s Church
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