Da 1 anno a questa parte siamo di fronte alla didattica a distanza, esattamente da quando iniziata l’emergenza COVID.
La pandemia ha cambiato la nostra vita, ha messo in discussione anche altre attività, come quelle della scuola. In Italia c’è un vero e proprio dibattito su questo tema.
Sappiamo tutti che la scuola in presenza è un altra cosa, ed è sicuramente meglio della DAD, senza alcun dubbio. Sappiamo anche che la didattica a distanza spesso provoca problemi psicologici ai ragazzi, sentiti ormai isolati e soli.
Ma per recuperare questa socialità, ci sarà sicuramente tempo. Al momento, secondo me non ci sono le basi di un ritorno in presenza in vera sicurezza.
Avrebbe più senso riaprire a settembre quando ormai saremo tutti vaccinati, e quindi svolgere tutte le attività nel modo più sicuro possibile. Senza salute non c’è istruzione.
Adesso a quanto pare, è inutile stare anche a 1 metro di distanza per via delle varianti.
Ormai non ha senso riaprirle perché siamo a 3 mesi dalla fine dell’anno scolastico, e per pochi mesi, perché costringere a continue quarantene facendo chiudere le attività ai genitori che sono già in un periodo nero per via delle restrizioni?
In Italia ci sono anche giovanissimi in terapia intensiva, e non è detto che se lo prende un bambino non ci vada. I ragazzi poi potrebbero prendere il covid a scuola e poi a casa lo passano ai nonni, per poi farli finire intubati e forse morti.
La DAD è l’unica soluzione che salva il diritto allo studio e la salute. Davvero vogliamo rischiare per pochi mesi rimanenti?
Se posso, consiglio ai genitori di stare quanto più vicini ai propri figli in questo momento svolgendo attività alternative con loro, perché è un periodo brutto per loro, anche se non lo manifestano.
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