Atlantide è in Sardegna? Ecco tutti i perchè!

In molti hanno e stanno dedicando la vita alla ricerca della città raccontata da Platone che ha il nome di Atlantide….

Atlantide è stata raccontata da un solo uomo, Platone, che descrive questa città nei minimi dettagli e parla del suo popolo come grande conquistatore, questo era rappresentato dal dio Poseidone che teneva a moltissimo a loro e proteggeva tutti.
Abbiamo cosi preso le diverse teorie e ricerche di vari ricercatori, considerato le più attendibili o interessanti e messe tutte insieme, evitato le più viste e ricercate da tutti poiché appunto è storia già vista e non ci ha portato da nessuna parte!

Tutto parte dalla lettera di Platone del Timeo a Crizia, ma abbiamo scoperto che non è stato l’unico a parlare di Atlantide, gli Atzechi infatti sono stati i primi a parlarne, proprio come la scoperta dell’America, già visitata più volte dai Vichinghi.

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Ho visto e rivisto molti documentari forzati sulla ricerca di questa terra scomparsa e in questi non hanno fatto altro che guadagnare su una ricerca non solo importante, ma fondamentale per la storia delle nostre origini!


Cominciando dall’architettura di Atlantide, non dovremo appoggiarsi alla città che ci siamo immaginati nel tempo, non cerchiamo una struttura super avanzata, ma ben si una normale isola con una struttura incredibile, difatti Platone spiega che hanno scavato dei cerchi intorno alla terra per far passare grandi quantità d’acqua!

Non ha mai scritto che hanno messo la terra in mezzo all’acqua in modo circolare!


Iniziando dal mare, essi costruirono un canale di trecento piedi di grandezza, cento piedi di profondità e cinquanta stadi di lunghezza, che essi realizzarono attraverso la zona circostante, facendo un passaggio tra il mare e la città-palazzo, che divenne un porto, lasciando una apertura sufficiente atta a consentire ai più grandi vascelli di poter entrare.

Platone


Le costruzioni erano cosi tecnologiche per l’epoca? Altro incredibile errore nella ricerca precedente alla nostra mai sottolineato! Riporto questa parte di testo di Platone:

Qui c’era il tempio di Poseidone che aveva la lunghezza di uno stadio e la larghezza di mezzo stadio e l’altezza in proporzione, aveva uno strano aspetto barbarico. Tutta la parte esterna del tempio, ad eccezione delle torri, fu ricoperta d’argento e le torri d’oro.

Platone
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La due parole che dobbiamo tenere bene in mente sono queste; ASPETTO BARBARICO.

Ma allora che senso ha ricercare un qualcosa di impatto visivo per l’epoca se qui Platone scrive che aveva un aspetto barbarico.

Si riferisce al tempio di Poisedone, dio dei mari!

Adesso analizziamo i Barbari come costruivano, dato che il termine ” Barbarico” una volta veniva usato per quello che era, cioè costruzione simile al modus operandi della coltura Barbara!

Il termine Barbaro si usa appunto al giorno d’oggi per descrivere qualcosa di rozzo e non appariscente, poiché questa tribù era sempre in mare e costruiva rifugi rapidi e poco accomodanti, per lo più usando grandi rocce, vista la rinominata forza fisica del popolo! Ricapitoliamo: Tempio di Poseidone, Aspetto Barbarico, Torri, Pietre…

Ecco le cose che bisogna estrapolare per fare una ricerca corretta, bisogna basarsi proprio su quello che dice il testo e in questo momento abbiamo proprio il luogo che rispecchia tutto questo, la Sardegna.

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La ricostruzione di Atlantide che troverete ovunque non è di tutta l’isola ma solo una porzione, cioè la città capitale di Poseidone chiamata Cerne.

Tante ricerche si sono basate su un errore immenso, cercare qualcosa che non è mai esistito e non è mai stato descritto da nessuno!

Eliminando gli errori abbiamo trovato le risposte, ma solo così, passo per passo, potrete capire con pienezza che in Italia potrebbe esserci stata Atlantide!

Non bisogna cercare una città fatta da anelli, ma una isola con all’interno una città cosi descritta.

I Tori di Poseidone di Atlantide

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Foto scattata in Sardegna, oltre al toro, vediamo il famoso simbolo della città di Atlantide

Analizzando la lettera di Platone abbiamo trovato una corrispondenza con un tempio nuraghe in Sardegna, di queste antiche costruzioni ne conosciamo 7000 ma a questo ci arriviamo nel corso della ricerca, ora valutiamo un altro pezzo di testo estrapolato dalla lettera di Platone del Timeo a Crizia:


C’erano tori che stavano nei pressi del tempio di Poseidone e i dieci re, essendo doli nel tempio, dopo aver offerto preghiere al dio affinché essi potessero catturare la vittima giusta per lui, uccisero i tori, senza armi ma con cappi, e il toro che acchiappavano essi portarono di fronte alla colonna e gli tagliarono la gola su di essa così che il sangue cadesse sulle sacre iscrizioni.

Platone


Il toro era l’animale simbolo del Dio Poseidone, li adorava e infatti qui spiega che il popolo li sacrificava in suo onore.

Fu da sempre l’animale preferito del Dio dei mari, la storia racconta che Minosse il re di Creta pregò proprio Poseidone di inviargli un toro per verificare l’approvazione degli Dei che poi avrebbe contraccambiato sacrificandolo.

Minosse ricevette il toro, bianco, di fisico possente e ovviamente di gran valore, decise di tenerlo e sacrificarne in onore del Dio un altro della sua mandria, così Poseidone si arrabbiò molto.

Per punire Minosse quindi fece un gesto fuori dal comune e fece innamorare la moglie del Re di Creta, Pasifae, del toro stesso!

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La donna si fece costruire da Dedalo , artista di Creta, una giovenca di legno, cosi nascosta dentro in fine è riuscita a soddisfare il suo desiderio carnale con l’animale raro!

La leggenda narra che rimase gravida da quel incontro e proprio da li nasce l’uomo mezzo toro e mezzo umano ovvero il Minotauro.

Amante dei tori Poseidone, nella città scomparsa di Cerna in Atlantide ne aveva molti, quindi per la nostra ricerca è fondamentale capire quale paese, regione e città nella zona descritta da Platone, avesse a che fare con il toro nelle colture più antiche.

Indovinate un po’? Di nuovo lei la Sardegna!

Infatti in questa isola italiana, esiste addirittura un luogo ove il Toro è considerato sacro.

Riporto ora un pezzo di ricerca condotta da Ennio Pecchioni e Giovanni Spini del Press & Archeos:


Le ricerche e gli scavi condotti dagli archeologi Lilliu, Pesce, Soldati e precedentemente dal Taramelli, dimostrano la grande antichità del culto del toro in Sardegna con la sua persistenza dal IV millennio a.C. fino alla fine del periodo nuragico (II sec. a.C).

Tale fenomeno è una delle caratteristiche più notevoli della preistoria mediterranea, almeno fin dal sorgere delle più antiche civiltà agricole e pastorali. Il toro è l’animale più presente, per non dire esclusivo, nell’arte e nella religione neolitica della Sardegna.

In un amuleto in pietra ritrovato a Bau Porcus, è evidente l’importanza e il valore taumaturgico del simbolo taurino che vi è inciso con la testa di forma ovale sormontata da corna lunate, così come nelle protomi bovine scolpite nell’ipogeo di Sa Londra ad Alghero, entrambi ascritti alla cultura di OzieriS

Il sito ufficiale Sardegna.com ci racconta questo:


Il toro incarna il principio attivo maschile e rende anche il concetto della fertilità e della fecondità agraria, a cui è connesso dal punto di vista economico l’essenza agricola delle civiltà del Rame e del Bronzo.
Esiste quindi un’associazione tra il simbolismo femminile materno (lunare) e il simbolismo taurino paterno (solare) nella religione dei Sardi pre-nuragici.

Gli Elefanti di Atlantide

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Molti già ora deridono la ricerca, di conseguenza ridono di persone che hanno fatto lo stesso: James Cameron – regista, Sergio frau – giornalista italiano del quotidiano la repubblica, Timothy Alberino noto ricercatore professore americano e dopo io Donovan Rossetto, siamo una bella squadra!

Detto questo possiamo procedere con la nostra ricerca e come sempre analizzare un’altra parte della lettera di Platone ove descrive Atlantide!


C’era legno in abbondanza per i lavori di carpenteria e pastura sufficiente per gli animali d’allevamento e selvatici. Inoltre c’era un gran numero di elefanti sull’isola; così come c’era il necessario per tutte le altre specie di animali, sia per quelli che vivono nei laghi, nelle paludi e nei fiumi, sia per quelli che vivono in montagna o in pianura.

Platone


Ecco che Platone dice “c’era un gran numero di elefanti sull’isola”, le cose cominciano a complicarsi, dove troviamo un isola che combacia nella descrizione, nella posizione e che abbia un gran numero di elefanti?

Beh non ce ne sono, ma una in particolare a quel tempo, non aveva solo elefanti in abbondanza ma anche una razza estinta: Gli elefanti nani…

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Gli elefanti nani sono membri preistorici dell’ordine Proboscidea, che, tramite il processo di speciazione allopatrica, sono andati evolvendosi riducendo la taglia rispetto alla specie da cui si sono originati.

Resti fossili di elefanti nani sono stati rinvenuti su varie isole del Mediterraneo: Cipro, Malta, Creta, Sicilia, Sardegna, Dodecaneso, Cicladi. Al di fuori del Mediterraneo, resti di elefanti nani sono stati rinvenuti a Flores, Sulawesi, Timor ed altre piccole isole della Sonda….

Ecco che torna a combaciare la Sardegna! Infatti ha il maggior numero di ritrovamenti riguardanti l’elefante nano!

Per l’appunto il tetto del tempio di Poseidone era fatto in Avorio! I Sardi li chiamano “piccoli Mammuth” e infine è proprio quello che erano…

I Giganti di Atlantide e i Giganti della Sardegna

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Tornando alla nostra ricerca, Platone aveva ben chiarito più volte nella sua lettera del Timeo a Crizia, che Zeus aveva dato questa isola, che poi fu chiamata Atlante, a Poseidone (dio dei mari e dei maremoti), ove si innamorò della essere umana Clito, con lei ebbe ben dieci figli.

Quindi se è come pensiamo noi, nella isola italiana, dovremmo avere un minimo di dieci titani.

La cosa buffa è che proprio in Sardegna non molti anni fa furono scoperti degli scheletri di Gigante, ben conservati, sotto un Nuraghe.

La gente del posto ha spiegato che non è un mistero per il popolo Sardo, poiché si sono trovate sempre tracce di una antica presenza di giganti nell’isola, tra cui denti, tombe, ossa ecc…

Dove possiamo visionare questi ritrovamenti? Da nessuna parte, sono stati portati via, venivano spostati dentro alla chiesa vicina in delle sacche apposite per non perdere nessun dettaglio, sono state chiamate “delle persone ” che hanno portato via tutto, non facendo sapere più nulla a nessuno.

Nel web troverete molti documenti video dove molti abitanti dell’isola e anche il sindaco della sezione archeologica, chiedono di avere informazioni sull’argomento giganti, partendo dal quesito: dove sono finite le prove materiali?

I Sumeri avevano già parlato con le loro tavole d’argilla, di questi giganti venuti dal pianeta ormai distrutto Nibiro, ove sembrava esserci la presenza degli antichi Dei, anche narrati dai Greci!

Una verità celata come mistero poiché metterebbe in discussione tutto quello che sappiamo e abbiamo sempre saputo, quindi i “poteri forti” ci rispondono in modo breve…

Lasciate perdere! Ma per infatti rimane tutto una leggenda, ma abbiate fede, la ricerca continua

Donovan Rossetto ama l'informazione, ma è anche un videogiocatore e scrittore. Con una vasta conoscenza dell'industria videoludica, Rossetto offre una prospettiva unica e interessante su entrambi i temi. Inoltre, come scrittore, Rossetto ha saputo combinare la sua passione per gli UFO e i videogiochi in una serie di articoli e libri che hanno appassionato i lettori di tutto il mondo.
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