Nel 1920 i migliori prodotti in commercio erano cosmetici, integratori e medicinali a base radioattiva
Nella prima metà del secolo scorso si pensava che elementi come l’Uranio o il Radio avessero effetti benefici. Avete mai sentito parlare di “Prodotti Radioattivi” di uso quotidiano?
Il ‘900 è stato un secolo di grandi avanzamenti in campo medico e scientifico, di scoperte in campo astronomico e nei primi studi sul nucleare.
Quanto possano essere nocivi certi elementi come l’Uranio o il Torio lo sanno tutti, ma non è sempre stato così.
L’elenco di cosmetici, medicinali e prodotti di ogni tipo che sto per proporvi vi lascerà senza parole.
Prodotti Radioattivi di uso quotidiano a uso medico: il Radithor
Negli anni 20, la Bailey Radium Laboratory , in New Jersey, lanciò sul mercato il Radithor.
Questo farmaco “miracoloso” veniva prescritto per la dispepsia,la cura dell’impotenza e altre 150 patologie endocrinologiche.
Si tratta di acqua distillata miscelata con 1 microcurie di radio 226 e radio 228, una primo tentativo di medicinale omeopatico.
Ovviamente, nel giro pochi anni, si rivelò più dannoso che benefico, rendendo ossa e organi interni radioattivi.
Furono venduti 400.000 flaconi dal 1925 al 1930, provocando avvelenamento da radio e conseguente morte nella maggior parte dei pazienti.
Creme e lozioni di bellezza, dentifrici a base di Radio e Torio
Per un sorriso splendente la Auergesellschaft di Berlino, propone il dentifricio radioattivo Doramad, venduto dal 1920 alla fine della 2° guerra mondiale.
Una chicca della cosmetica del tempo era la crema di bellezza Tho-Radia, molto popolare in Francia negli anni’30.
Formulata dal Dr. Alfredo Curie (nessuna parentela con Mary Curie), conteneva :0,5g. di Cloruro di Torio e 0,25 mg di Bromuro di Radio ogni 100g.di prodotto.
Fu talmente un successo che dopo poco uscì anche la versione in polvere con l’aggiunta di Titanio,il dentifricio e il sapone per neonati.
Ovviamente, non potevano certo mancare prodotti come preservativi, supposte e integratori in pastiglie a base degli stessi elementi.
Anche gli integratori tra i prodotti radioattivi di uso quotidiano
La mania per la radioattività di quegli anni portò ad addizionare persino il cibo, come il Radium Schokolade , la nostrana Lurisia, l’acqua più radioattiva al mondo e gli energizzanti.
Il prodotto più assurdo però è il gelato all’Uranio. Fu venduto per un breve periodo nella costa occidentale degli U.s.a. dopo la scoperta di un giacimento di questo elemento.
Di Prodotti radioattivi di uso quotidiano ne sono usciti anche più recentemente…
Negli anni’80, non troppi anni fa, dal giappone ecco arrivare il NAC plate
Si trattava di una placca di metallo arricchita di Uranio da infilare nel pacchetto di sigarette per assorbire la nicotina.
Credo che ogni considerazione sia superflua…
Per concludere, il pezzo forte: l’Atomica emerge Lab,venduto dal 1951 al 1970, una sorta di “Piccolo Chimico”, ma molto più realistico, con parti di elementi veri.
Chi non farebbe giocare il proprio bambino con un po’ di Uranio! Al massimo si corre il rischio di qualche mutazione genetica, o alla peggio dell’esplosione di mezzo quartiere.
Siamo sopravvissuti a 2 guerre mondiali con varie epidemie a seguito, disastri nucleari come Chernobyl, preceduti da questa serie di prodotti, potevamo essere sconfitti dal Covid19?…Noooo!