La leggenda di Begotten

Dall’enigmatico mondo della comunità Vaporwave nasce un progetto musicale molto molto inquietante…

La leggenda di Begotten è uno dei misteri più oscuri del mondo musicale del web, chi e cosa c’è dietro questa storia?

La comunità musicale Vaporwave comprende artisti anonimi, spesso improvvisati con progetti sperimentali e alternativi.

Alcuni di questi musicisti riescono a farsi conoscere, ma la maggior parte di loro rimane in ombra nonostante nascano progetti molto interessanti.

Nell’ambiente ci sono anche etichette musicali indipendenti nate per far conoscere questi artisti nella comunità.

Una di queste etichette è la “Geometric Lullaby” fondata nell’ottobre del 2017 da una famosa chitarrista black metal.

La leggenda di Begotten inizia così.

Una notte la ragazza riceve una mail anonima contenente un link da un profilo bandcamp creato da un utente chiamato Begottensuicide.

La provenienza è l’Iran e il contenuto, 6 album completi raffiguranti ognuno un teschio ed un carattere cinese, che in serie formano l’ideogramma corrispondente al suicidio.

Ogni album contiene descrizioni e video dei brani e i testi sono molto particolari con riferimenti di ogni genere, apparentemente senza nessuna connessione, ma tendenti al macabro.

Cita filosofi, passi della bibbia, spezzoni di show televisivi e frasi riconducibili agli ostacoli della vita e al suicidio.

Bizzarro e malinconico, ma altrettanto gradevole e soprattutto geniale.

Le sonorità dei brani di Begotten sono un mix di suoni malinconici, sigle di programmi tv, musiche popolari e campionature di videogiochi anni’90.

È difficile descrivere le canzoni, incredibilmente riusciva a far nascere  da questo vortice di elementi sconnessi, qualcosa di poetico e accattivante, a tratti narcotico, qualcosa di piacevolmente unico.

Ogni suono o frase, infatti, è ben studiato, solo un artista di livello poteva creare qualcosa del genere. Anche i video sono degni dei brani, immagini tristi, spezzoni di spot pubblicitari uniti a scene che precedono un suicidio, ma montati ad arte.

Una serie di album che racconta una storia con un finale inquietante.

Ogni album è un piccolo capolavoro, di volta in volta l’insieme è sempre più intenso e triste, i brani,se ascoltati in serie, sembrano raccontare una storia dal finale inequivocabile.

La ragazza, dopo aver ascoltato tutti gli album, decide di contattare l’artista, ma non riceve nessuna risposta.

Dopo diversi mesi, la Geometric  lullaby riceve un pacco dall’Iran contenente 25 cassette rosse, sulle copertine c’è stampato il teschio rappresentato nel primo album.

Vicino ad ogni teschio è incisa la scritta “morte” e l’ideogramma cinese corrisponde alla parola “suicidio”.

La leggenda di Begotten è la storia di un suicidio artistico?

Si potrebbe pensare che l’autore di Begotten desiderasse che i suoi lavori venissero pubblicati e che si fosse suicidato subito dopo aver spedito il materiale alla casa discografica, ma è davvero così?

Dell’autore non si è mai saputo più nulla, molti hanno provato a contattarlo inutilmente, di certo  ha lasciato un segno indelebile nella comunità Vaporwave.

Per alcuni si è  suicidato veramente, per altri è stato solo un suicidio simbolico e ora sta lavorando ad un altro progetto con un altro nome.

La leggenda di Begotten è uno dei misteri più affascinanti della scena underground musicale degli ultimi anni.

E se sono i misteri legati alla musica quelli che vi appassionano di più, non perdetevi la storia di “Gloomy Sunday-la canzone del suicidio”

 

Gloomy Sunday: la canzone del suicidio

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