La storia della censura

Censura: la storia della libertà di parola.

Per ripercorrere il cammino dell’uomo verso la libertà di parola e d’espressione, bisogna conoscere la storia della censura, arma impropria e nemica della verità.

Oggi abbiamo la libertà di fare più o meno ciò che vogliamo, ma non è sempre stato così. Guardando in dietro, nel corso della storia, il più delle volte, l’esistenza di una persona dipendeva dal luogo e dalla famiglia d’origine.

Il figlio del pescatore diventava pescatore, il figlio del nobile ereditava il titolo dal padre, il figlio del commerciante portava avanti gli affari di famiglia e così via. Quello che diceva il monarca o il papa di turno era assoluta verità e nessuno poteva andare contro alle sue parole se non voleva pagarne le conseguenze.

Come e dove è nata la censura.

La censura ha avuto un ruolo centrale nella storia dell’umanità, ma qual è la sua storia?

Il termine”Censura” nasce nell’antica Roma dal termine “Censor”(‘sensə), ossia un magistrato responsabile di mantenere la moralità pubblica.

 

Il censore era una figura considerata molto rispettabile, tanto a Roma, quanto in Grecia, dove era molto importante seguire gli interessi dello stato e della religione.

“Beati siano i censori perché inibiranno la terra”                                                                              Anonimo

 

La città di Atene era considerata democratica, c’era più libertà, ma comunque, mantenere certe regole era di primaria importanza.

A farne le spese, una mente illuminata, Socrate, obbligato a bere del veleno, perché accusato di corrompere i suoi giovani seguaci con pensieri che andavano contro gli Dei. Nella Cina antica, fin dalla nascita si veniva condizionati dalle norme del regime.

Nel 213  a.C., l’imperatore Qin Shi Huang, diede l’ordine di bruciare tutti i libri di storia e filosofia, per far credere ai posteri che la civiltà abbia avuto inizio con il suo impero.

Qualcosa di simile è accaduto alla biblioteca di Alessandria, dove più’ di 40.000 manoscritti sono stati dati alle fiamme.

Non si sa bene il motivo, che sia stata una cosa volontaria o un terribile incidente, poco importa, insieme alla carta, è andato a fuoco un valore inestimabile per l’umanità.

Censura e religione.

Nel medio evo la censura regnava sovrana in gran parte del pianeta e la chiesa aveva il potere decisionale.

A partire dal 5° secolo, i libri che contraddicevano le ideologie cristiane venivano bruciati o seppelliti.

Nel 16° secolo, invece, un volume, per essere reso pubblico, doveva essere prima visionato dal vaticano.

Il papa Paolo 4°ha creato il ” Index librorum prohibitorum”, un libro che indicava tutti i testi proibiti dalla chiesa perché considerati blasfemi.

Gli autori degli scritti incriminati venivano puniti e all’evenienza torturati, se non addirittura giustiziati.

Questo fa parte della storia della censura….

In questa lista troviamo nomi importanti quali: Voltaire, Satre, Kant, Copernico, Pascal e altri grandi pensatori.

L’arrivo della stampa ha reso le cose più complicate per la chiesa, con tutte quelle stampe in giro, il controllo diventava sempre più difficile.

La bestialità della chiesa durante l’inquisizione: censura e violenza in nome di Dio.

Il periodo dell’inquisizione, quando ci fu una caccia spietata a chiunque andasse contro gli insegnamenti del cristianesimo, fu terribile per la libertà di parola.

È stato il periodo più crudele, segnato da ingiustizie, atrocità e torture di ogni genere.

Partì la caccia alle streghe e agli eretici e un’altra serie di personaggi storici rilevanti, come ad esempio Giovanna D’Arco, furono assassinati in nome di Dio e di una falsa verità.

L’inquisizione oltre oceano.

Quanto sia stata dura l’inquisizione spagnola è risaputo, ma la conquista della terra dei Maya è stato un vero e proprio crimine.

Oltre alla crudeltà verso il popolo Maya e l’invasione di terre incontaminate, sono stati distrutti tutti i loro scritti.

Parliamo di un popolo che si è sviluppato in modo indipendente dal resto del mondo, con una cultura ed un avanzamento incredibile per l’epoca.

Insieme ai testi, è andata in fumo la storia di una civiltà da cui si poteva solo imparare!

Quel poco che s’è salvato, ancora oggi è quanto di più affascinante e misterioso che ci rimane della storia dell’umanità.

La censura e i giornali.

Intorno al 1600, in Europa, sono apparsi i primi giornali che hanno contribuito ad informare la popolazione su ciò che succedeva nel reso del mondo.

Peccato, però, che in pochissimo tempo hanno attirato l’attenzione delle autorità che hanno subito provveduto ad imporre delle restrizioni sulla diffusione di notizie.

Nel 17°secolo, in Europa, entrano in vigore le primissime leggi per la tutela dell’informazione contro la censura.

La Svezia, nel 1766 è stata la prima nazione, seguita da Danimarca e man mano da tutti gli altri paesi, mentre nel resto del mondo, la censura era ancora presente.

“I censori tendono a fare ciò che fanno gli psicotici: confondono la realtà con l’illusione ”                                                      David Paul Cronenberg 

La rivoluzione bolscevica.

Durante la rivoluzione bolscevica in Russia, che porterà alla “Grande Unione Sovietica”, fu imposta la forma più ristretta di censura mai applicata prima.

In pieno Socialismo, ogni mezzo di informazione doveva passare prima in revisione dello Stato.

Giornali, libri, tv, programmi radiofonici… nulla poteva sfuggire ai controlli del regime!

Furono addirittura bandite tutte le letture considerate sovversive, tutto ciò che non seguiva le linee dittatoriali veniva censurato.

Anche il cristianesimo, in Russia, venne censurato, era considerato una forma di superstizione e su chiese e biblioteche venne messo il divieto assoluto d’accesso.

Così come i Comunisti, anche  fascisti  e nazisti usarono la censura come arma.

Questo stesso metodo fu messo in atto in tutti i paesi sotto dittatura, indipendentemente dalla derivazione politica.

Si dice che, sotto la dittatura nazista del Führer, venne appiccato il più grande rogo di libri mai avvenuto nella storia.

Anche questo, secondo il mio punto di vista, è un crimine contro l’umanità!

Mantenere il popolo nell’ignoranza, dopotutto, è sempre stata una tattica vincente sotto dittatura.

“La censura è l’arma degli arroganti e degli idioti”                                                                  Fabrizio Maria Lo Monaco 

Censura imposta per decenni nei paesi dell’est.

Durante il periodo dell’U.R.S.S., tanto i paesi ufficiali dell’Unione Sovietica, quanto quelli non ufficiali come Romania, Ungheria, Bulgaria erano sotto censura dittatoriale.

In quel periodo( e lo dico per esperienza personale) bisognava stare attenti anche a non  parlare per strada di argomenti sbagliati.

Infatti, c’era una censura serrata, si era costantemente sotto controllo e finire in galera era molto facile.

La censura ai giorni nostri.

Censurare la critica vuol dire mettere a tacere la libertà ”                                               Sidney Hook

Negli anni ottanta, con la caduta del regime e del muro di Berlino, la censura, poco a poco diminuisce.

Ma non sparisce del tutto, anzi, metà dei paesi del mondo sono sotto censura e l’ altra metà subisce una censura più silenziosa.

Un’ altra terra che conosce molto bene la censura è la China…
 

La China è il paese più popolato al mondo, ma anche il più censurato e tutte le informazioni vengono controllate accuratamente.

Tutto ciò che passa da internet viene filtrato in quello che chiamano ” il grande mare cinese di fuoco”.

Tutto il materiale archiviato viene controllato, approvato o meno e poi rimesso in rete.

Attualmente è considerata la forma di censura più estrema che sia mai esistita, tutto deve essere approvato dal governo che decide cosa può o cosa non può  essere reso pubblico.

E il resto del mondo?

Oggi, anche nei paesi considerati “democratici”, continua ad esserci la censura.

Non è la forma di censura violenta o imposta che troviamo in passato, ma è più silenziosa e sotto certi punti di vista, più subdola.

Oggi abbiamo il “Politically Correct”, i nuovi algoritmi sul copyright e altre forme di censura camuffate con altri nomi, una sorta di circonvenzione

Nessun obbligo però…

Oggi siamo nel 2020, il medioevo, il clero e le dittature estreme, ormai sono pagine di storia, ma purtroppo ci sono ancora molti casi in cui la censura fa delle vittime.

Da una parte abbiamo i giornalisti fatti prigionieri e giustiziati nelle zone di guerra e dall’altra giornalisti free-lance prigionieri del sistema, anche fisicamente.

Fortunatamente i casi sono pochi, sempre meno, la strada verso l’evoluzione dell’essere umano ci porta anche verso la civiltà e il rispetto per l’opinione altrui.

La libertà di parola e la comunicazione sono un bene prezioso, c’è chi ha dato la vita e continua a farlo per la verità!

Galileo Galilei ha rischiato la vita, Giordano Bruno l’ha persa e più recentemente l’arresto di Julian Assange sono una prova concreta.

Finché ci sarà anche solo uomo a lottare per una giusta causa, significa che siamo sulla strada giusta verso la libertà. Questa è la storia della censura…

“Le vittime della censura non sono soltanto i personaggi imbavagliati per evitare che parlino.Sono anche, e soprattutto, milioni di cittadini che non possono più sentire la loro voce per evitare che sappiano”                                                Marco Travaglio

 

Celebrità che hanno venduto l’anima al diavolo.

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